Zero-Party Data: la chiave per una personalizzazione efficace nel marketing digitale

Nel marketing digitale moderno, la personalizzazione è il fulcro delle strategie più efficaci. I clienti non vogliono più essere destinatari passivi di messaggi generici; si aspettano esperienze personalizzate, in cui i brand comprendano realmente i loro bisogni. Questo cambiamento, combinato con la crescente attenzione alla privacy e la fine dei cookie di terze parti, ha messo le aziende di fronte a nuove sfide.

Gli zero-party data rappresentano una soluzione a questo problema. Questi dati, forniti volontariamente dagli utenti migliorano la qualità della personalizzazione e al contempo garantiscono il rispetto delle normative sulla privacy. In questo articolo analizzeremo in dettaglio cosa sono gli zero-party data, perché sono fondamentali, come raccoglierli e come usarli per migliorare le strategie di marketing.

Cos’è lo Zero-Party Data?

Gli zero-party data sono informazioni che gli utenti decidono volontariamente di condividere con un’azienda, generalmente in cambio di un valore percepito, come un’esperienza migliore, offerte personalizzate o consigli utili.

Questi dati includono:

  • Preferenze personali: gusti, interessi e priorità.
  • Intenzioni d’acquisto: prodotti che gli utenti stanno cercando o valutando.
  • Feedback: opinioni su prodotti o servizi già utilizzati.
  • Dati contestuali: situazioni specifiche che influenzano il comportamento degli utenti, come eventi imminenti o cambiamenti personali.

Questa categoria di dati è differente da:

  • First-party data, che vengono raccolti osservando il comportamento dell’utente (es. click, acquisti, pagine visitate).
  • Third-party data, che provengono da aggregatori esterni e sono spesso ottenuti senza il consenso diretto dell’utente.

Ad esempio, se un utente completa un quiz sullo stile personale su un sito di abbigliamento, sta fornendo zero-party data. Queste informazioni possono essere utilizzate per creare raccomandazioni personalizzate, migliorando l’esperienza del cliente.

zero party data

Perché gli Zero-Party Data sono importanti?

  1. Dati di qualità e personalizzazione avanzata: gli zero-party data riflettono le reali preferenze degli utenti, senza la necessità di fare supposizioni basate sul comportamento osservato. Ciò consente alle aziende di offrire esperienze su misura, aumentando la soddisfazione e la probabilità di conversione.
  2. Migliore relazione con il cliente: la trasparenza nella raccolta dei dati e l’uso etico delle informazioni aumentano la fiducia dei clienti. Quando gli utenti vedono che le loro preferenze sono rispettate e utilizzate per migliorare la loro esperienza, si sentono più vicini al brand.
  3. Conformità normativa e privacy: le normative come il GDPR in Europa e il CCPA negli Stati Uniti impongono regole stringenti sulla gestione dei dati. Gli zero-party data, essendo forniti con consenso diretto, aiutano le aziende a rispettare tali requisiti e a evitare sanzioni.
  4. Costi ridotti a lungo termine: sebbene la raccolta di zero-party data richieda un investimento iniziale in strumenti e strategie, nel lungo termine questi dati riducono la dipendenza da fonti esterne costose e meno affidabili, come i third-party data.

Come raccogliere Zero-Party Data: strategie e strumenti

  • Sondaggi e quiz: i quiz personalizzati sono un ottimo modo per raccogliere dati dichiarativi. Ad esempio, un marchio di cosmetici può chiedere ai clienti di rispondere a domande sulla loro pelle per suggerire prodotti specifici.
  • Programmi di fedeltà: offrire punti, sconti o premi per la condivisione di informazioni aggiuntive può incentivare gli utenti a partecipare attivamente.
  • Promozioni esclusive: proporre offerte speciali in cambio di preferenze dichiarate, come uno sconto del 10% per completare un profilo utente, è una tecnica efficace.
  • Form di registrazione ottimizzati: al momento della registrazione, i brand possono chiedere informazioni rilevanti, come interessi o categorie di prodotti preferite. È importante che il processo sia breve e ben spiegato.
  • Social media e interazioni dirette: le piattaforme social offrono opportunità per raccogliere zero-party data attraverso sondaggi, commenti e interazioni con i follower.

Esempi di successo

  • Yelp: la piattaforma di recensioni utilizza gli zero-party data per fornire suggerimenti personalizzati sui ristoranti in base alle preferenze culinarie dichiarate dagli utenti, migliorando così l’esperienza complessiva.
  • Sephora: Sephora raccoglie zero-party data tramite quiz di bellezza che aiutano gli utenti a trovare i prodotti più adatti alle loro esigenze. Questo approccio ha aumentato sia la soddisfazione del cliente sia le vendite.
  • Heineken: attraverso campagne pubblicitarie sui social media, Heineken ha incentivato gli utenti a condividere preferenze personali in cambio di coupon, ottenendo un elevato tasso di conversione.

I rischi della raccolta di Zero-Party Data

  • Sicurezza e privacy: anche se raccolti volontariamente, gli zero-party data devono essere protetti da violazioni. Le aziende devono investire in sistemi di cybersecurity avanzati.
  • Inaccuratezza dei dati: non tutti gli utenti forniscono informazioni accurate. È importante verificare e monitorare la qualità dei dati raccolti.
  • Compliance normativa: le aziende devono assicurarsi che il processo di raccolta rispetti le normative locali e che il consenso degli utenti sia documentato chiaramente.

Come integrare gli Zero-Party Data nelle strategie di marketing

Sul sito web

  • Quiz interattivi: rendi il processo coinvolgente per incoraggiare gli utenti a condividere informazioni.
  • Contenuti dinamici: personalizza le pagine del sito in base alle preferenze degli utenti.

Email marketing

Utilizza gli zero-party data per creare campagne e-mail segmentate, con contenuti e offerte personalizzati per ogni utente.

Social media

Sfrutta gli zero-party data per creare post sponsorizzati che rispecchino gli interessi dichiarati degli utenti.


Gli zero-party data possono rappresentare una risorsa importante per le aziende che vogliono rimanere competitive nel marketing digitale. Questi dati, raccolti in modo etico e trasparente, migliorano la personalizzazione, rafforzano la fiducia dei clienti e garantiscono la conformità normativa.

Investire in strategie per raccogliere e utilizzare gli zero-party data non è solo una scelta intelligente, ma anche necessaria in un panorama in cui la privacy e la personalizzazione sono al centro dell’attenzione.

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Sara Bargis
Sara Bargis
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