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Gli ultimi dati mostrano che i micro-influencer che hanno al massimo 10.000 follower ottengono i risultati migliori per brand e imprese.
Comprendere influencer marketing e micro-influencer
L’influencer marketing è sulla cresta dell’onda da anni ormai. Oggi è una strategia chiave per i brand B2C, per le piattaforme e-commerce e persino per le imprese B2B.
La premessa è semplice: trovare qualcuno con cui il pubblico voglia condividere l’apprezzamento per i tuoi prodotti o servizi.
Ci sono molte similitudini tra sponsorizzare celebrità e il vecchio passaparola. Proprio come queste strategie, l’influencer marketing punta a rendere un brand più affidabile e degno di fiducia, specialmente presso il pubblico più giovane. Infatti, vari studi dimostrano che il 70% dei consumatori millennial sono influenzati dai consigli dei loro pari nelle decisioni d’acquisto.
Anche i social network sono sul pezzo: proprio di recente, abbiamo visto che Instagram ha lanciato delle funzioni su contenuti brandizzati e ads, che rendono più semplice collaborare per Creator e brand.
Ma com’è tutto ciò che è popolare sui social, si corre sempre il rischio di un’eccessiva saturazione. Abbiamo raggiunto questo punto con l’influencer marketing?
Certamente lo scenario è cambiato, ma in generale crediamo che l’influencer marketing sia un’opzione più che sfruttabile per aumentare l’esposizione sui social, portare traffico al tuo sito e aumentare le vendite.
Di fatto, crediamo che i micro-influencer stiano aprendo una via completamente nuova. Detto semplicemente, i micro-influencer sono quelli con un pubblico più piccolo, che arriva al massimo a 10.000 follower.
A prima vista non combaciano con l’immagine di influencer che tutti hanno in mente, ma meritano la tua attenzione. Al livello micro c’è un maggiore engagement, costi più abbordabili e moltissime opportunità.
Lo stato dell’influencer marketing
Gli ultimi dati mostrano che il coinvolgimento generato dagli influencer è ai minimi storici: il tasso di coinvolgimento di post sponsorizzati è del 2,4% rispetto al 4% di tre anni fa, ovvero si è dimezzato.
Questo riguarda quasi tutte le categorie di contenuti social, anche una molto amata come quella dei viaggi. L’engagement generato dagli influencer di viaggio è crollato al 4,5% dall’8% dello scorso anno.
Come la maggior parte delle cose nel marketing, si arriva a un punto dove i ritorni cominciano a diminuire. Quando un feed è piano di post sponsorizzati e contenuti brandizzati, devi aspettarti che meno persone li cliccheranno, metteranno un mi piace o acquisteranno qualcosa.
Ma esiste anche la prospettiva secondo cui l’influencer marketing sta bene. Un paio di studi recenti danno un’immagine rosea sullo stato dell’influencer marketing.
Il potere dell’influencer marketing non riguarda solo il coinvolgimento, ma è il modo in cui le persone trovano e acquistano prodotti. Il 58% ha comprato un prodotto su consiglio di un influencer solo negli ultimi 6 mesi.
E gli influencer spiccano anche quando si parla di metriche relative ai follower e agli effetti sulla rete. In un altro studio, le persone intervistate erano tre volte più propense a seguire un influencer invece di un brand.
Quindi ciò che possiamo osservare è che lo scenario dell’influencer marketing sta cambiando e le opportunità ancora abbondano.
Ricordi le statistiche date all’inizio? I tassi di engagement si sono praticamente dimezzati. Ma nello stesso studio si dice anche che il coinvolgimento è maggiore quando si hanno meno follower:
- Gli influencer con 10.000 follower o più hanno il 3,6% di engagement.
- Gli influencer che hanno tra i 5.000 e i 10.000 follower hanno il 6,3% di engagement.
- E gli influencer che hanno tra i 1.000 e i 5.000 follower hanno il tasso di engagement più alto, ovvero l’8,8%.
Questa può essere una vera svolta per i brand. Pensa a tutte le possibilità che ti si aprono!
La nicchia dei micro-influencer non è solo un sottoninsieme del trend dell’influencer marketing, ma quello di maggior successo. E non ci riferiamo solo alle statistiche sull’engagement. Ecco un piccolo elenco di benefici del micro-influencer marketing.
Benefici del micro-influencer marketing
1. I micro-influencer costituiscono un ventaglio di possibilità per il tuo brand
Secondo un rapporto di Mention, il 15.7% degli utenti di Instagram hanno tra i 1.000 e i 10.000 follower e rientrano quindi nella nicchia dei micro-influencer. Se traduciamo questa percentuale in numeri, significa che ci sono circa 157 milioni di micro-influencer tra cui puoi scegliere.
Puoi trovarli in ogni categoria immaginabile. Abbiamo menzionato prima il fatto che l’influencer marketing si è ampliato ad aziende B2B e vendite non tradizionali. Non importa cosa tu venda, che sia un software per imprese o vari prodotti e servizi, ci sarà un micro-influencer o dozzine di essi tra cui potrai scegliere.
2. I micro-influencer sono percepiti come “persone come me”
Spesso e volentieri, gli influencer tradizionali con centinaia di migliaia di follower assomigliano più a celebrità invece che ad amici. Con i micro-influencer non è così: queste sono persone con cui ci si identifica più facilmente e percepite come pari dai consumatori. In un sondaggio si è chiesto alle persone perché seguissero e si fidassero di influencer e i dati raccolti hanno dimostrato come l’affidabilità sia quasi due volte più importante rispetto alla popolarità. In più, gli intervistati hanno dato dei voti alla credibilità di diversi gruppi presenti sui social media e la categoria “persone come me” è quella che si è guadagnata maggior fiducia nell’anno passato. Il 61% delle persone pensa che le informazioni date da “persone come loro” siano credibili.
3. Il loro engagement è reale
In un sondaggio si è scoperto che non tutti i follower che hanno gli influencer sono reali. Il 98% degli intervistati ha notato delle stranezze nel numero di follower di certi influencer. Ovviamente, ce lo si aspetta: i bot possono prendere di mira account di successo e la fama dell’influencer può attirare ogni sorta di persona, reale o meno.
Allo stesso tempo, i micro-influencer avranno ben pochi problemi di follower fasulli. Saprai già che i follower a cui miri sono persone reali e che l’engagement è autentico.
Ok, ti abbiamo dato abbastanza ragioni per dare una possibilità ai micro-influencer.
Ora parliamo di come puoi crearti una strategia di micro-influencer marketing.
Consigli sulla strategia di micro-influencer marketing
Molte cose saranno simili a una tradizionale strategia di influencer marketing. Eccole declinate sui micro-influencer.
1. Dove trovare gli influencer
Ci sono 4 posti in cui trovare influencer per il tuo brand:
- Google è un processo manuale di ricerca di parole chiave, scovare contatti su pagine web, e segnarsi tutte le informazioni su un foglio di calcolo. Aggiungi anche i social media, cercando manualmente canali e hashtag riguardanti influencer rilevanti per un certo argomento.
- I database scandagliano i siti per te, ricavandone i dati disponibili. Sono un buon posto dove iniziare, ma dovrai esaminare gli influencer tu stesso, esattamente come con una ricerca su Google o sui social.
- In mezzo tra Google/social media e i database ci sono i network, che operano come agenzie che rappresentano influencer, quindi potrete contattarli solo tramite loro.
- E in ultimo i marketplace, che spesso raccolgono informazioni in tempo reale sugli influencer e raccolgono anche gruppi di influencer del momento, rendendo semplice contattarli per una collaborazione.
Google e i social sono i metodi migliori per scovare micro-influencer. Molti di loro non saranno in database o marketplace per ora. Se cerchi tra gli hashtag di un social le parole chiave che riguardano il tuo brand o la tua attività, troverai ottime opzioni di micro-influencer che parlano di quegli argomenti.
2. Sii consapevole dei numeri di cui tieni conto
Come abbiamo detto all’inizio, c’è altro oltre all’engagement per stabilire se un influencer sia di successo. Detto questo, l’engagement è uno dei punti chiave per i micro-influencer.
Se per un influencer globale con 200 milioni di follower non ci si può aspettare un tasso di engagement maggiore del 5%, per gli influencer più piccoli ci si aspetta il doppio, quindi a partire da un 10%.
Si può anche andare più in profondità misurando il ROI calcolando la somma che spendi di solito per copertura e conversioni tramite la pubblicità sui social e poi applicare quei numeri a copertura e conversioni che ricavate da campagne con micro-influencer. Ad esempio, se si spendono 50 euro per arrivare a 1.000 persone iper-targetizzate e la campagna con micro-influencer ne raggiunge 2.000, ci avrai guadagnato 100 euro e di sicuro avrai speso meno per lanciare questa campagna.
3. Pensa fuori dagli schemi quando si tratta di compensi
I grandi influencer vorranno naturalmente essere ricompensati, ma la buona notizia è che non si tratta sempre di compensi pecuniari se hai un budget limitato. Questo è vero soprattutto per i micro-influencer: è molto meno probabile che arrivino a chiederti grandi somme come i grandi influencer.
Puoi offrigli di menzionarli sul tuo blog, sito o newsletter. Puoi regalare loro prodotti o servizi che gli fai pubblicizzare: alcuni brand offrono una fornitura annuale di un loro prodotto in cambio di un certo numero di contenuti.
Naturalmente puoi anche offrire agli influencer un programma di referral, una certa commissione per ogni 1.000 persone o vendite raggiunte o qualunque sia il tuo obbiettivo.
4. Ottimizza i tuoi micro-influencer per livello di competenza, autorità e affidabilità
Sono queste le qualità che interessano al tuo pubblico. L’affidabilità specialmente è tenuta in grande considerazione dalle persone oggigiorno. Quasi 2 consumatori su 3 affermano di fidarsi dei messaggi degli influencer che parlano di un brand più delle campagne pubblicitarie dello stesso brand. Se riesci a giudicare i tuoi potenziali influencer da questi parametri, la tua campagna andrà a gonfie vele.