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Procida è Capitale della Cultura 2022. Questo ci insegna che la cultura, il coraggio di innovare e di diventare protagonisti di una trasformazione in ottica sostenibile non dipende dalla grandezza, né dalla posizione geografica. Per la prima volta infatti il riconoscimento è andato a un piccolo borgo, Procida appunto, invece che a un capoluogo di provincia o di regione. Complice, forse, anche la pandemia da Covid-19 che ci ha costretto a rivedere il nostro modo di vivere e di svolgere le nostre attività.
Procida ha vinto non solo per le sue bellezze naturali ma soprattutto per aver saputo mettere la cultura alla base del proprio sviluppo sociale ed economico, evidenziandone il valore strutturale nei processi di crescita locale.
Gli appuntamenti a Procida
Gli appuntamenti culturali di Procida verranno distribuiti durante tutto l’intero arco dell’anno – e non concentrati durante l’estate – per iniziare a testare un modello di turismo più lento e sostenibile, in una parola GREEN. Ne sono già stati avviati 44, con un budget pari a 4.150.000 euro, di cui il 70% provenienti da investimenti pubblici.
Gli obiettivi
Il progetto punta molto sulle opportunità da offrire a quelli che l’Agenda 2030, il documento adottato dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, definisce “agenti critici del cambiamento”: bambini, giovani uomini e donne.
Innovazione sociale e rigenerazione urbana, in linea con il “Piano Sud 2030, sviluppo e coesione per l’Italia, elaborato dal nostro governo, fanno di Procida un vero e proprio laboratorio green, di transizione ecologica per una nuova idea di Mezzogiorno, connesso e inclusivo. In cui il turismo lento e di ritorno gioca un ruolo fondamentale e genuinamente green: la scelta di Procida come capitale della cultura suggerisce una profonda riflessione sugli ecosistemi fragili, troppo spesso aggrediti dalla forte pressione dei turisti.