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Avete utilizzato la pubblicità online per promuovere la vostra attività, ma non avete ottenuto risultati? Ecco come evitare di buttare soldi.
Disperdere il budget nella pubblicità online: strategia VS fortuna
Tutti noi siamo ormai abituati a riconoscere tra i risultati di ricerca di Google quelli sponsorizzati.
In alcuni casi sarà proprio un risultato sponsorizzato a ricevere il nostro click, in altri dovremo sforzarci un po’ di più e andare a scegliere un risultato che riteniamo più utile a fornirci le risposte che vogliamo.
Chi ha più dimestichezza con le dinamiche dell’advertising Google avrà spesso notato dei risultati sponsorizzati…inutili. Non solo inutili per l’utente, ma anche potenzialmente dannosi per l’azienda che investe denaro per comparire in posizione dominante su Google.
Quando digitiamo sulla stringa di ricerca il nome di un’azienda specifica, spesso di piccole dimensioni, può capitare di trovare per primo un risultato sponsorizzato seguito immediatamente dallo stesso risultato, questa volta organico.
L’obiettivo principale dei risultati di ricerca sponsorizzati è proprio quello di offrire all’utente ciò che cerca come – idealmente – primo risultato. Ma quando l’azienda ha un sito ben indicizzato e strutturato dal punto di vista SEO, quel primo risultato sarà probabilmente garantito dalla sua presenza organica. Perché allora investire in un risultato che si ha già in tasca?
Un occhio attento, ma neanche troppo, avrà probabilmente notato distorsioni simili durante l’estate appena trascorsa, anche in post sponsorizzati su Facebook e Instagram.
Esempio: Un utente nato nella regione X, che però si trova e vive in un’altra regione d’Italia visualizza il post sponsorizzato del ristorante Y, ubicato “sul mare, a pochi metri da casa tua”. Peccato che l’utente si trova tra quattro mura, sotto la pioggia, in smartworking a Bolzano.
Perché succede?
È evidente che qualcuno ha commesso degli errori. Di solito i casi sono due:
- sottovalutazione della complessità della creazione di campagne e affidamento al “faccio da solo, tanto è facile”;
- affidamento a una agenzia di marketing che si ferma alla strutturazione della campagna, ma che non accompagna l’azienda nella strategia integrata per stabilire, e poi raggiungere, il ritorno desiderato.
Investire denaro in Google e/o social media advertising senza un piano delineato e revisioni regolari delle campagne, basate sui dati, equivale a sprecare budget già molto sensibili, soprattutto in questi tempi.
Certo, si può essere fortunati, ma nella maggior parte dei casi affidarsi al caso equivale a creare pubblicità fine a se stessa, in cui gli unici a guadagnarci sono Google, Facebook e Instagram. Non il potenziale cliente, non l’azienda che cerca di promuoversi.
In sostanza, l’azienda o l’imprenditore che ragionano in questo modo si affidano alla speranza che la persona che sta vedendo il risultato sponsorizzato voglia comprare il prodotto X proprio in quel momento.
La forza della strategia per sfruttare al meglio la pubblicità online
Quando esiste una strategia di marketing invece, anche se il budget a disposizione non è enorme, le opportunità di acquisire nuovi contatti e quindi potenziali clienti aumentano.
Si tratta in questo caso di pubblicità che hanno una bassa barriera all’ingresso: all’utente non è richiesto di comprare subito qualcosa, ma “solo” di lasciare, per esempio, il proprio indirizzo e-mail per ricevere maggiori informazioni, o per essere richiamato, o per imparare qualcosa che non sa, gratuitamente.
In questo modo, sarà possibile acquisire alcuni dettagli importantissimi per coltivare il rapporto con i potenziali clienti (come ad esempio: nome, cognome e indirizzo e-mail) davvero in target con l’azienda.
Sappiamo bene che soprattutto in alcuni settori i leads non sono pronti all’acquisto immediato.
Il potere straordinario delle ads è forse ancora più evidente nelle possibilità di ricontattare e di “inseguire” quel famoso potenziale cliente senza abbandonarlo mai (se non per sua scelta). Una volta acquisito, il cliente potrà essere educato al valore offerto dal prodotto o dal servizio venduto dall’azienda e poi convertito in cliente ricorrente.
Come detto più volte, alla base ci deve sempre essere una strategia di marketing aziendale e la definizione di un target preciso.
Maggiore sarà la precisione dei propri obiettivi, maggiore saranno le capacità di definire il target di riferimento per le pubblicità, sia su Google che sui social media.
Chi vuole fare un acquisto importante difficilmente si alza la mattina e dice: lo faccio oggi pomeriggio! La fase di “raccolta informazioni” può in alcuni settori (come quello dei viaggi, ma è solo un esempio) durare settimane, se non mesi.
Una strategia di marketing che includa raccolta e-mail ha proprio questo scopo: ricordare al potenziale cliente che esisti e soprattutto formarlo ai benefici dei tuoi servizi per convertirlo in cliente reale.
Hai speso inutilmente il tuo budget in pubblicità online su Google o Facebook ads? Non sai come misurare il risultato sull’investimento? Ti senti frustrato per questo? Sai che ne hai bisogno ma non sai da dove cominciare?