Green economy: come evitare il disastro ecologico

La green economy è un modello di sviluppo economico che considera l’impatto ambientale che hanno le attività di un’azienda.

A questo punto qualcuno si potrebbe chiedere: “Ma che possiamo fare, concretamente, per rendere più green la nostra azienda e contemporaneamente aiutare il pianeta?”

Oggi vediamo nel dettaglio cosa può fare un proprietario o dirigente di azienda per essere più green, cosa il mondo si aspetta da lui. 

Il problema ecologico va affrontato seriamente

Premessa. Il problema ecologico più serio che l’umanità sta affrontando in questo periodo è quello del cambiamento climatico, il padre di tutti i problemi.

È ormai innegabile che le nostre attività stiano producendo un riscaldamento dell’atmosfera e degli oceani, che a gioco lungo provocherà catastrofi sempre più frequenti e gravi, come inondazioni, frane, siccità, scioglimento dei ghiacciai, modificazione delle correnti oceaniche e atmosferiche, fenomeni meteorologici estremi, crollo della biodiversità.

La media mondiale dell’aumento di temperatura è di 1°, ma  specialmente in luoghi molto secchi la temperatura è già cresciuta oltre i 2°. A questo punto è necessario agire.

Il cambiamento climatico è dovuto principalmente all’aumentata emissione, nelle combustioni e in altri processi dell’Era Industriale, e all’accumulo dei cosiddetti gas serra, tra i quali la CO2 (anidride carbonica) è il principale.

Il livello di CO2 è aumentato stabilmente a partire dalla metà del XVIII secolo. E prima di allora? Prima  il ciclo del carbonio era probabilmente in equilibrio, nel senso che , tutte le emissioni, dovute alle combustioni e alla respirazione di animali e piante, erano assorbite e utilizzate dalle piante, nella fotosintesi  clorofilliana, e immobilizzate in composti biologici di carbonio a catena lunga.

Purtroppo sono moltissimi i processi che contribuiscono a questo accumulo di CO2, non basta guidare un auto elettrica per essere a posto con la coscienza.

Se avete fatto colazione con una fettina di pane tostato, il grano che lo ha prodotto è stato coltivato con fertilizzanti la cui produzione emette molta CO2, così come ne produce moltissima la fabbricazione dell’acciaio di cui era fatto il trattore che lo ha raccolto, alimentato a combustibili fossili (altra CO2).

Non parliamo dell’hamburger che potreste aver mangiato a pranzo: i bovini degli allevamenti intensivi, con i loro rutti da ruminanti e le loro flatulenze (proprio così), sono tra i maggiori produttori mondiali di metano (CH4, altro gas serra molto importante).

E che dire della coltivazione del cotone con cui ci vestiamo, della produzione del cemento con cui costruiamo le nostre case, dell’asfalto delle strade?

Tutti questi processi producono e riversano nell’atmosfera CO2. E se abbiamo usato un veicolo elettrico per andare in ufficio, come è stata generata l’elettricità che lo alimenta? Probabilmente da una combustione, quindi con produzione di CO2.

green economy svolta green

Green economy: come dare una svolta alla propria azienda

Le azioni da prendere in considerazione dovrebbero mirare a ridurre o contrastare in modo efficace le emissioni di gas serra. Con l’obiettivo di azzerare le emissioni di COentro il 2050, nel suo libro Clima – come evitare un disastro (2021) Bill Gates individua i seguenti passi che le aziende del settore privato dovrebbero compiere nei prossimi anni per adeguarsi alla svolta green. Può diventare un buon punto di partenza per elaborare una politica in linea col modello di green economy.

  • Adottare una Carbon Tax interna, soluzione già istituita da alcune grandi aziende, che ne utilizzano i proventi per abbassare i costi maggiorati di produzioni ecosostenibili.
  • Dare la priorità all’innovazione in soluzioni a basse emissioni. Le società dovrebbero sempre perseguire il rinnovamento, privilegiando soluzioni che comportano un basso impatto ambientale, e dando il giusto spazio alla ricerca e allo sviluppo, in particolare, di soluzioni a basse emissioni.
  • Adottare per primi le nuove tecnologie. Per esempio utilizzare veicoli elettrici, costruire con materiali che comportano minori emissioni, impegnarsi a utilizzare il più possibile energia pulita proveniente da fonti rinnovabili.
  • Partecipare all’elaborazione delle politiche pubbliche e stabilire rapporti con la ricerca finanziata dal governo, insomma collaborare con il governo. Il libro da cui sono tratti questi consigli è scritto da un americano, ovviamente in altre nazioni le situazioni di base sono diverse.
  • Sostenere la ricerca, aiutando i ricercatori, mettendo a loro disposizione le proprie strutture e i propri dati, e sostenere la ricerca di soluzioni che riducano le emissioni.

Il nostro scopo è quello di ispirare qualcuno a mettere in atto idee veramente green, che porterebbero un vantaggio per tutti.

Non si tratta del semplice cambiare gli asciugamani usati, ma di sposare soluzioni che producano un cambiamento effettivo.

È un cambiamento che riguarda anche le nostre abitudini, nei cicli produttivi come nella vita di tutti i giorni. È un cambiamento epocale, difficile, ma necessario.

Non è affatto semplice orientarsi nel variegato mondo del green. Se intendi valorizzare questi aspetti e comunicare come la tua azienda si muova in questo senso, contattaci via mail all’indirizzo info@zeropixel.it!

Massimo Boyer
Massimo Boyer
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