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La generazione di immagini tramite l’intelligenza artificiale (IA) rappresenta una delle innovazioni più intriganti nel campo del marketing e della creatività digitale. Strumenti come DALL-E, Midjourney, Flex, e Bing Image Creator permettono a chiunque di creare immagini sorprendenti con pochi click e una descrizione testuale. La promessa di questi strumenti è allettante: basta fornire una descrizione di ciò che si desidera e, come per magia, un’immagine unica appare sullo schermo. Ma quanto è davvero semplice? La risposta è complessa: sì e no.
L’Importanza del prompt giusto
Il cuore della generazione di immagini è il “prompt” — il testo che forniamo al modello per descrivere ciò che vogliamo ottenere. La scelta delle parole è cruciale. È qui che la magia della creatività incontra la precisione della comunicazione: un prompt ben strutturato può produrre un risultato spettacolare, mentre uno ambiguo o impreciso può restituire qualcosa di completamente diverso da ciò che avevamo immaginato.
Strumenti come DALL-E, Flex e Midjourney non possono leggere la nostra mente, ma si affidano alla nostra abilità di tradurre visioni in parole. Questo processo è sorprendentemente complesso, perché spesso ciò che abbiamo in mente non è facile da descrivere con dettagli precisi. Le sfumature, le composizioni, le atmosfere: è facile dire “voglio un paesaggio rilassante”, ma cosa rende davvero rilassante un’immagine? La risposta varia da persona a persona.
Esempio generato da Midjourney. Prompt: ‘Un poster per ufficio minimalista in bianco e nero, un design semplice ma potente, perfetto come arte da parete o decorazione in un ambiente urbano. La semplicità lo rende versatile, permettendogli di adattarsi a diversi stili di stanza e catturare sia l’azione dinamica che la bellezza costiera in un’unica cornice, design piatto, tonalità di blu tenui.
Risultati sempre diversi: il fascino (e il problema) della variabilità
Un altro aspetto interessante di questi strumenti è la loro natura probabilistica: ogni volta che inseriamo lo stesso prompt, il risultato può essere diverso. Questo rende la generazione di immagini affascinante e unica, ma anche potenzialmente frustrante. Immagina di cercare l’immagine perfetta per la tua campagna social e di ottenere ogni volta qualcosa di leggermente diverso. Potrebbe essere il cielo con un tono di colore diverso, o un dettaglio spostato: in molti casi, ciò significa dover ripetere più e più volte il processo fino a ottenere un risultato soddisfacente.
Questa continua variabilità è la chiave dell’unicità, ma comporta anche un problema di coerenza, soprattutto quando si ha in mente un’idea precisa e si desidera ottenere esattamente quell’immagine. Questo significa che l’uso dell’IA per la generazione di immagini non è un percorso diretto, ma piuttosto un processo iterativo che richiede tempo, sperimentazione e, talvolta, un pizzico di frustrazione.
I limiti dell’inserimento di testi nelle immagini
Uno dei limiti più evidenti nella generazione di immagini con l’IA riguarda l’inserimento di testi. Sebbene strumenti come DALL-E e Midjourney possano creare immagini contenenti elementi testuali, spesso questi testi risultano imprecisi o distorti. Questo rappresenta un problema particolare quando si desidera includere messaggi specifici, come slogan o informazioni di contatto, che devono essere leggibili e accurati. L’IA ha ancora difficoltà a comprendere il contesto e a generare testi corretti al 100%, soprattutto quando si tratta di parole complesse o lingue diverse. Pertanto, ottenere un’immagine con un testo perfettamente inserito può richiedere molti tentativi, e spesso è necessario un lavoro di post-produzione per correggere questi dettagli.
Ottenere l’impossibile: la magia creativa dell’IA
Uno degli aspetti più affascinanti della generazione di immagini con l’IA è la possibilità di ottenere risultati che sarebbero impossibili da realizzare con la fotografia tradizionale o che richiederebbero ore di lavoro in post-produzione. Immagini surreali, composizioni oniriche, scenari che sfidano le leggi della fisica: tutto questo può essere creato con pochi click e un prompt ben elaborato. L’IA consente di combinare elementi visivi in modi che sfuggono ai limiti della realtà e della logica, creando visioni che sembrano uscite direttamente dai sogni. Tuttavia, poiché ogni immagine viene ricreata da zero, non è possibile affinare i dettagli come si farebbe con la fotografia tradizionale o la grafica digitale; ogni nuova generazione comporta delle variazioni. Questo rende questi strumenti particolarmente potenti per chi cerca di trasmettere un messaggio in modo non convenzionale o di dare vita a idee che la fotografia tradizionale non potrebbe catturare.
La creatività assistita: imparare a collaborare con l’IA
In molti casi, la chiave è imparare a vedere questi strumenti come collaboratori creativi, piuttosto che come semplici generatori automatici. Proprio come con un designer umano, è necessario dialogare, dare feedback e migliorare il processo per arrivare alla soluzione giusta. Tuttavia, a differenza di un designer umano, non è possibile migliorare i dettagli di un’immagine generata in modo iterativo, poiché ogni volta che si rigenera l’immagine, questa viene creata da zero, con possibili variazioni. C’è un aspetto di prova ed errore che è fondamentale, e spesso il vero valore risiede nella sperimentazione: provare più versioni, aggiungere dettagli, cambiare la prospettiva e, infine, trovare quel risultato che davvero comunica il messaggio desiderato.
In conclusione: un click non basta
La generazione di immagini con l’intelligenza artificiale è affascinante, potente e, a volte, frustrante.
Richiede un equilibrio tra creatività e precisione, e molto più tempo di quanto si possa pensare inizialmente. I risultati possono essere sorprendenti, ma anche inaspettati, e spesso il percorso per arrivare alla “giusta” immagine è pieno di sorprese.
Se siamo disposti a investire il tempo necessario e a lasciare spazio alla sperimentazione, possiamo ottenere risultati unici, capaci di dare un tocco speciale alle nostre campagne di marketing.
Esempi di immagini generate con AI
Autore: Marco Daturi