Come i device influenzano i colori delle fotografie

Ogni dispositivo, come monitor, tablet, smartphone o stampanti, riproduce colori e luminosità in modo diverso. L’avanzamento tecnologico ha ridotto il divario tra i vari sistemi, ma queste differenze esistono ancora.

I monitor dei computer, sia fissi che portatili, possono essere calibrati facilmente, mentre quelli di smartphone e tablet no. Inoltre, questi ultimi sono spesso dotati di schermi molto luminosi e con colori saturi, progettati per rendere le foto più vivide rispetto a quelle effettivamente catturate dalla fotocamera. Di conseguenza, una fotografia visualizzata su un telefono apparirà più luminosa e con colori più intensi rispetto a quando lo stesso file viene osservato su un monitor di un computer calibrato normalmente.

 Importanza della calibrazione dello schermo

Qualche anno fa mi capitò un cliente, un hotel, per cui avevo realizzato un servizio fotografico di interni. Dopo aver inviato i file tramite cloud, mi telefonò subito perché vedeva le fotografie con una dominante rossa. Lavorando con monitor calibrati, la cosa mi sorprese, ma non potevo escludere un guasto al monitor. Controllai le fotografie sul secondo computer fisso dello studio, su altri monitor e sul portatile. Non soddisfatto, stampai i file, e non c’era traccia di alcuna dominante di colore.

Decisi quindi di recarmi dal cliente con il mio portatile e le stampe per capire dove stava il problema. Alla fine, scoprimmo che il loro computer creava una dominante: non so se fosse dovuta al monitor non calibrato o alla scheda grafica che non gestiva correttamente i profili colore delle foto.

Questo episodio serve a sottolineare l’importanza di una pratica spesso sottovalutata. Anche se non siete fotografi o videomaker, controllate periodicamente i colori del monitor. Potete farlo semplicemente confrontando il file di una fotografia con una stampa dello stesso: un metodo grossolano, ma efficace e a costo zero, utile per verificare se il monitor si è starato.

Per una calibrazione precisa, esistono in commercio delle sonde con relativo software, che permettono di eseguire un check del monitor e calibrarlo creando un profilo colore specifico. Sono semplici da utilizzare: basta seguire le istruzioni a schermo.

Calibrazione solori schermo
tool controllo colori schermo

Gestione spazi colore e compatibilità nei programmi di visualizzazione

Lo spazio colore è un modello che rappresenta i colori in un sistema tridimensionale. I più comuni spazi colore sono sRGB, Adobe RGB e ProPhoto RGB. Ogni spazio ha una gamma di colori specifica; ad esempio, Adobe RGB offre una gamma più ampia rispetto a sRGB, rendendolo ideale per la stampa.

Quando salviamo una fotografia, possiamo includere nel file il profilo colore utilizzato. Tuttavia, se utilizziamo ProPhoto RGB, aprendo la foto con il visualizzatore standard del sistema operativo potremmo riscontrare colori sfalsati o dominanti, poiché il programma non riesce a gestire correttamente queste informazioni. Questo problema non si presenta invece con software di editing fotografico come Photoshop, che supportano correttamente tali profili colore.

spazio colori nei diversi sistemi

Corrispondenza fra monitor e stampa

I monitor utilizzano il sistema additivo per generare i colori, basato sull’uso del Rosso, Verde e Blu (RGB). Combinando questi colori in diverse proporzioni, si ottengono il giallo, il magenta, il ciano e il bianco. Lo stesso principio viene utilizzato dai sensori delle fotocamere digitali.

Al contrario, le stampanti e i sistemi di stampa tipografica adottano un sistema sottrattivo, il CMYK, che utilizza Ciano, Magenta, Giallo e Nero. Questo sistema consente di generare il verde, il blu e il rosso tramite la sottrazione dei colori dalla luce bianca.

Sintesi colori nei due sistemi principali rgb e cmyk

I colori in stampa

Nella stampa, il colore interagisce in modo diverso a seconda del tipo di carta utilizzata, soprattutto per la stampa fotografica. Per questo motivo, è necessario disporre dei profili colore specifici (file ICC) per ciascun tipo di carta. Fortunatamente, i produttori rendono questi profili facilmente scaricabili dai loro siti web. Inoltre, programmi di editing come Photoshop consentono di caricare il profilo colore e di generare un’anteprima a monitor, offrendo l’opportunità di apportare eventuali modifiche.

Per ottenere una precisione assoluta, esistono kit con sonde che permettono di calibrare sia il monitor che la combinazione stampante-carta. Questo garantisce che ciò che si vede a monitor corrisponda in modo fedele al risultato finale della stampa.

Come gestire i colori in fase di scatto

Quando scattiamo una fotografia, in studio o all’aperto, entra in gioco un’altra variabile importante: la colorazione della luce emessa dai flash, dalle lampade o dal sole. Per questo motivo, una volta creato il set luci, si utilizza il color checker.

Questo strumento consiste in una tabella con quadrati di colori standardizzati e diverse tonalità di grigio con valori precisi. Scattare una foto includendo il color checker consente di effettuare una calibrazione oggettiva del bilanciamento del bianco, della luminosità e dei colori. Successivamente, questi valori possono essere applicati alle fotografie selezionate per l’editing, garantendo una resa cromatica accurata.

tabella utensile color checker
tabella color checker in fase di scatto fotografia

Considerazioni finali

L’accuratezza dei colori è un aspetto fondamentale per garantire la qualità delle immagini, sia che si lavori in ambito fotografico, tipografico o digitale. Comprendere come funzionano i colori su diversi dispositivi e supporti, imparare a calibrare correttamente i monitor e utilizzare strumenti come il color checker sono passaggi essenziali per ottenere risultati professionali e fedeli alla realtà.

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Cristian Umili
Cristian Umili
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