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Massimo Boyer, socio di Zero Pixel, ha tenuto un workshop alle Maldive presso il MaRHE Center dell’Università di Milano-Bicocca.
Workshop alle Maldive su “Pesci marini tropicali: identificazione ed ecologia”
Biologo marino e dottore di ricerca in Scienza del mare, Massimo Boyer ha al suo attivo collaborazioni con l’Università Politecnica delle Marche e con l’Università di Genova. È anche fotografo e istruttore subacqueo. Ha vissuto per anni in Indonesia, occupandosi di immersioni a scopo scientifico e turistico. Inoltre, è responsabile della redazione di Scubazone e collaboratore fisso di Scubaportal, entrambi di proprietà di Zero Pixel.
“Arrivo a Magoodhoo con una barca veloce da Male. Siamo nell’atollo di Faafu, Maldive. Il mio scopo è quello di fare da docente in un workshop teorico-pratico sui pesci del reef, la loro ecologia, i metodi di studio impiegati”, racconta. “Con un poco di emozione, varco la soglia del centro, e mi trovo di colpo proiettato in un ambiente che non mi aspetterei di trovare qui, in una specie di santuario dedicato alla ricerca, con tutte le caratteristiche di un laboratorio di biologia marina, solo che se mi giro indietro vedo le palme, la spiaggia bianchissima e l’acqua turchina, con il colore che solo alle Maldive ha.”
Massimo, in collaborazione con l’Università degli Studi Milano-Bicocca, ha tenuto un workshop di Biologia Marina intitolato “Pesci marini tropicali: identificazione ed ecologia”.
Il workshop ha visto impegnati 13 studenti di varie università italiane in attività pratiche di campo in immersione subacquea e lezioni teoriche, per imparare a riconoscere la fauna ittica associata alle scogliere coralline ed a capirne l’ecologia, le abitudini alimentari ed il comportamento.
MaRHE: Marine Research and High Educaton Center dell’Università Milano-Bicocca
Il Marine Research and High Education Center (MaRHE Center, http://www.marhe.unimib.it/) dell’Università Milano Bicocca è attivo dal 2009, a febbraio 2019 ha festeggiato i 10 anni di attività ed il rinnovo dell’accordo Bicocca-Governo Maldiviano per altri 10 anni.
Grazie al Prof. Paolo Galli, Professore di Ecologia all’Università Milano Bicocca ed attuale Direttore del MaRHE Center, l’Ateneo ha intrapreso un progetto tanto nuovo quanto rivoluzionario: costruire ex novo alle Maldive una struttura dove ospitare studenti e studiosi di tutto il mondo per fare ricerca in ambito di biologia marina e non solo. Paolo Galli è stato per la prima volta a Magoodhoo nel 2009, si è innamorato del posto, e si è mosso con i ministeri maldiviani, grazie alla collaborazione del console italiano alle Maldive Giorgia Marazzi, per capire se la sua folle idea potesse funzionare.
Attività del MaRHE Center
Al MaRHE Center attualmente due tipi di attività vengono principalmente svolte: attività di educazione/didattica e attività scientifica di ricerca.
A livello di formazione gli studenti universitari seguono degli stage o workshop annuali di ecologia marina tropicale, aperti a tutti gli studenti di Biologia, Scienze ambientali e Geologia sia di Milano Bicocca che di altre università italiane. Altri stage annuali organizzati da Bicocca sono quelli sul turismo sostenibile e sull’antropologia.
Si organizzano anche workshop internazionali e svolti in lingua inglese aperti a tutti gli interessati (studenti e non) provenienti da tutto il mondo. Quello di “Coral Restoration” e quello intitolato “Mapping Technologies in Coral-Reef Environments”, in cui vengono insegnate le diverse tecniche di habitat mapping e monitoraggio del fondale marino in un ecosistema corallino (ROV, multibean, UAV, acoustic mapping).
Le attività di ricerca spaziano dalla biologia ed ecologia marina, alla geologia marina, zoologia e biodiversità, ma anche scienze umane e geografia.
Nell’ambito della biologia marina i principali filoni di ricerca riguardano l’ecologia delle scogliere coralline e degli organismi ad esse connessi, con un particolare occhio di riguardo alle problematiche, alle minacce ed agli stress che caratterizzano questo fragile, ma importantissimo ecosistema.
Diverse tipologie di nursery atte a coltivare coralli da trapiantare nel degradato reef dell’isola sono state costruite ed installate nella laguna: 4 nursery a corda, 2 table nurseries e varie nurseries a ragno (spider nurseries), per un totale di circa 2500 frammenti appartenenti a svariati generi di corallo fatti crescere e poi trapiantati nel reef. A questo sono stati accompagnati studi per capire quali sono i coralli più resilienti e adatti alla restoration di un reef maldiviano, e quali sono le tecniche più adatte per allevamento e trapianto.
Insomma, un piccolo miracolo italiano nel centro dell’oceano Indiano.