Parlare in pubblico: uso della voce

Il tono, il ritmo, l’impostazione sono elementi fondamentali quando si tratta di parlare in pubblico. Come si può utilizzare la propria voce al meglio?

Le parole ci accompagnano ogni giorno. Parliamo con i nostri famigliari, al telefono con gli amici, al lavoro. La voce è il nostro strumento musicale, la usiamo tantissimo, un numero di minuti imprecisato al giorno.

Se, però, nella quotidianità, parliamo senza pensarci e in modo naturale, quasi mai siamo davvero consapevoli delle potenzialità del nostro strumento.

Ce ne si rende davvero conto quando si tratta di parlare in pubblico, in occasione, magari di una presentazione di lavoro o di un intervento all’interno di una conferenza.

Questo dipende dal fatto che, eccezione fatta per alcuni rari casi, l’uso quotidiano che si fa della propria voce non è sufficiente per esporre a un pubblico. Se si pensa che normalmente si usa solo il 20% delle potenzialità racchiuse nella propria voce è facile immaginare come, se utilizzata correttamente, essa diventa un’arma di fascino e autorevolezza.

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Quali sono le reali possibilità del nostro strumento? A cosa bisogna fare particolare attenzione quando si parla in pubblico?

Molto spesso quando ci si trova a esporre davanti a un pubblico, se non si è abituati, ci si fa prendere dall’emozione. Questo comporta una variazione della respirazione. La prima regola è quella di non dimenticarsi mai di respirare.

Sembra una banalità, ma respiri profondi e regolari permettono di ossigenare bene il sangue e di scandire meglio le parole quando si tratta di parlare in pubblico, evitando l’affanno.

Il diaframma è un altro alleato, che però molti di noi non conoscono nemmeno. Si tratta di un piccolo muscolo che, se ben allenato, ci sostiene e aiuta, soprattutto quando si tratta di parlare a voce alta senza sforzare la gola.

Scandire bene le parole è un altro aspetto da tenere presente. Se in un contesto di conversazione non ci si fa caso, per intrattenere un pubblico scandire bene le parole ed esprimersi in modo chiaro e comprensibile è fondamentale. Se non si capisce ci si distrae e la comunicazione perde subito di efficacia.


Il tono della voce è un altro ingrediente che gioca un ruolo chiave, in combinazione con la chiarezza di pronuncia. Il diaframma, anche in questo caso, aiuta a mantenere la voce piena, senza gridare, ma in modo che sia comprensibile ai presenti.

La cantilena è un nemico giurato della comunicazione efficace. Se parlando usiamo sempre lo stesso ritmo e, senza accorgerci, diventiamo cantilenanti, è molto facile che il nostro discorso diventi noioso e poco interessante.

Come fare, quindi, a migliorare e a tenere presenti tutte queste cose?

Come in molte altre attività, si tratta soprattutto di allenamento. Esistono molti esercizi per imparare a utilizzare il diaframma, per respirare correttamente, per articolare al meglio le parole e per trovare un ritmo vario e giusto per ogni tipo di discorso e argomentazione.

Provare, provare, provare, farsi guidare nel percorso e lavorarci con costanza sono le parole chiave del successo.

Scoprire la propria voce, le sue sfumature, le sue potenzialità è una attività che richiede impegno, ma che può davvero stupirci quando ci renderemo conto di quante cose diamo per scontate e di quante altre invece siamo capaci senza nemmeno saperlo.

Chiara Bertazzoni
Chiara Bertazzoni
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