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Nella nuova Legge di bilancio 2021 è contenuta un’estensione del credito d’imposta e-commerce che coinvolge le aziende agricole Made In Italy.
Credito d’imposta e-commerce rivolto alle imprese agricole
La nuova manovra finanziaria convertita in legge di recente prevede che il credito d’imposta e-commerce per far sì che le imprese agricole possano digitalizzarsi, dotandosi di piattaforme per vendere online i propri prodotti, sia esteso per il periodo 2021-2023.
Abbiamo di recente sottolineato quanto sia stato fondamentale per le aziende essere presenti online nel 2020 per sopravvivere e, anzi, aumentare il proprio fatturato. Puoi verificarlo tu stesso leggendo questo nostro case history. Nel 2021 avere un proprio sito e-commerce sarà ancor più una necessità.
Per questo, ti invitiamo a leggere il testo del comma in questione:
“Comma 131 (E-commerce delle imprese agricole)
Il comma 131, introdotto durante l’esame parlamentare, estende il credito d’imposta del 40 per cento previsto per il sostegno del made in Italy alle reti di imprese agricole e agroalimentari, anche costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi o parte delle strade del vino, per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico.
Preliminarmente si ricorda che l’articolo 3, comma 1, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, in materia di interventi per il sostegno del Made in Italy, ha riconosciuto alle imprese che producono prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura, nonché alle piccole e medie imprese che producono prodotti agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, un credito d’imposta nella misura del 40 per cento delle spese per nuovi investimenti sostenuti per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonché per la cooperazione di filiera.
Il comma 131 stabilisce che il sopra citato credito d’imposta al 40 per cento è esteso, per i periodi d’imposta dal 2021 al 2023, alle reti di imprese agricole e agroalimentari, anche costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, o aderenti ai disciplinari delle strade del vino (articolo 2, comma 1, lettera a), della legge 27 luglio 1999, n. 268), per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico.
Si ricorda che la legge n. 268 del 1999 disciplina le cosiddette strade del vino, prevedendo gli strumenti di organizzazione, gestione e fruizione di tali strade, i requisiti del disciplinare (poi determinati con il decreto ministeriale 12 luglio 2000), le agevolazioni e i contributi finanziari. In particolare, tali interventi devono essere volti: al miglioramento delle potenzialità di vendita a distanza a clienti residenti fuori del territorio nazionale; alla creazione, ove occorra, di depositi fiscali virtuali nei Paesi esteri; a favorire la stipula di accordi con gli spedizionieri doganali, anche ai fini dell’assolvimento degli oneri fiscali e per le attività e i progetti legati all’incremento delle esportazioni.
Con una modifica introdotta a seguito del rinvio del disegno di legge in Commissione Bilancio alla Camera, la norma specifica che con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, da adottare entro trenta giorni dall’entrata Comma 131-132 in vigore della legge in esame, sono stabiliti i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta, al fine del rispetto del limite di spesa. L’ultimo periodo del comma stabilisce che agli oneri finanziari derivanti dall’attuazione della norma si provvede nel limite di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.”